Nelle domeniche e festivi dei mesi di Luglio e Ago
Viviamo oggi in un mondo caratterizzato da divisio
… devoto visitatore assiduo od occasionale, che chiedi un ricordo del Santuario della Madonna dello Splendore, abbiamo preparato questa breve guida storica, artistica, devozionale.
In essa potrai godere visivamente quello che tanti cristiani – forse della tua famiglia – hanno fatto per testimoniare il loro amore alla Madonna e al suo Santuario.
Vorremmo che tu, conservassi come un piccolo raggio dello splendore di grazia della Vergine a ricordarti che i momenti belli e dolorosi della tua vita e di quella dei tuoi cari sono sempre accompagnati dalla materna protezione della Madonna dello Splendore.
«Il 22 aprile 1557 piacque al Signore dare un segno della sua divina bontà col far conoscere al popolo di Giulianova la Vergine dello Splendore».
Così si legge nella prima cronaca che il padre priore dei Monaci Celestini, don Pietro Capullo, scrisse negli anni 1657-1674 e che servì come fonte a don Niccola Palma per la sua Storia Ecclesiastica e Civile … della città di Teramo e Diocesi Aprutina (Teramo, 1832-1836).
«Su una collinetta, fuori le mura di Giulianova, un pio contadino, stanco per aver raccolto legna da ardere da portare nella sua casa di Cotogna, verso mezzogiorno andò a riposarsi all’ombra di un frondoso ulivo. Bertolino – così si chiamava il contadino – ristorato dalla piacevole brezza marina che giungeva fin lassù, stava per assopirsi quando vide tra i rami dell’albero una luce abbagliante e, al centro, la Vergine Maria
La struttura architettonica della nuova chiesa, realizzata – come s’è detto – tra gli anni ’37-’50 del Novecento, sviluppa una croce latina in unica navata a impianto basilicale romanico moderno, con soffitto a cassettoni.
Chi viene dalla spiaggia, prima di arrivare alla chiesa, o chi viene dal paese prima di entrare in chiesa, scendendo a sinistra una ventina di metri, può accedere alla sorgente dell’acqua.
La Via Crucis è opera di Ubaldo Ferretti, giovane scultore marchigiano, discepolo di Pericle Fazzini, con il quale ha lavorato alla realizzazione del ‘Cristo Risorto‘ nella Sala delle udienze “Paolo VI” in Vaticano.
I preparativi della festa in onore di Maria SS.ma dello Splendore a Giulianova (Teramo) con il rettore del Santuario Padre Giovanni Ferri, in ricordo dell’apparizione avvenuta il 22 aprile. Collegamenti con Grazia Serra.
Il nostro Santuario è già posto in un luogo splendido, come evoca il nome stesso: dello Splendore. Proprio per offrire ai fedeli un ambiente propizio alla pietà e alla riflessione, i frati cappuccini non hanno mai cessato di abbellire il santuario per renderlo sempre più accogliente.
Da qui l’iniziativa di intervenire sull’area antistante la chiesa con il prolungamento di un portico che sarà impreziosito da 20 artistici mosaici , i cui disegni sono riprodotti nelle pagine seguenti.
L’Ordine dei Frati minori cappuccini – una delle tre famiglie del primo Ordine francescano, che comprende anche i Frati minori (dell’osservanza) e i Frati minori conventuali – è sorto nel 1525 e riconosciuto ufficialmente nel 1528.
Generalmente si tà risalire a san Francesco, che probabilmente ba vi italo più di una volta la regione, l’inizio e l’espansione del movimento da lui iniziato. In Abruzzo attecchirono tutti i tentativi di riforma dell’Ordine dei Frati Minori…
A Giulianova i cappuccini si insediarono nel 1599, né troppo vicino né troppo lontano dalla città – dove ora è “Casa Maria Immacolata” – e vi rimasero fino alla soppressione napoleonica, lasciando il loro convento nel 1811.
La struttura architettonica della nuova chiesa, realizzata – come s’è detto – tra gli anni 37/50 del Novecento, sviluppa una croce latina in unica navata a impianto basilicale romanico moderno, con soffitto a cassettoni. I bracci del transetto formano due grandi cappelle con altari laterali.
L’altare maggiore, il tempietto della Vergine, la balaustra, gli altari laterali sono realizzati con preziosi marmi policromi, tra i quali spicca il serpentino.
L’aula della chiesa è pavimentata con marmo di Carrara a scacchiera color bianco e grigio ardesia, e per l’altezza di circa due metri ha le pareti bugnate in travertino liscio. L’impiantito del presbiterio riluce per l’elegante pietra di Trani.
Per circa due secoli e mezzo il Santuario rimase affidato alla cura spirituale dei Monaci Celestini che abitavano il monastero attiguo. La soppressione “napoleonica” nel 1807 costrinse i monaci a lasciarlo: solo il priore Ignazio Tomassetti, ospite dell’arciprete Andrea Castorani, assicurò il servizio del Santuario fino alla propria morte, awenuta nel 1824.
Dopo, nel 184 7, su richiesta delle autorità civili e religiose, la Cappella-Santuario fu affidata ai frati cappuccini d’Abruzzo, i quali da allora ne hanno avuta sollecita cura. Tra l’altro costruirono subito – per il 3° centenario dell’apparizione – un bel campanile recentemente restaurato, e progressivamente ingrandirono e abbellirono l’ambiente sacro, perché per tutti potesse essere dawero luogo di esperienza materna/paterna di Dio, luogo di pace e di riconciliazione con Lui, con se stessi e con il prossimo.
Opera di: Ubaldo Ferretti
Riprese: Serafino Chiappini | Montaggio: Emidio Chiappini.
Patrocinato da Riccardo Salvatore, Radio Azzurra Giulianova