La Chiesa

Le trasformazioni

A tutt’oggi non si conosce con esattezza l’anno di fondazione della Cappella originaria, né se i monaci celestini fossero già presenti nel luogo. Comunque, tenendo la data dell’apparizione al 1557 (anticipata da alcuni ai primi del Cinquecento o, addirittura, alla fine del Quat­trocento), sappiamo che intorno alla metà del Seicento nella chiesa-santuario furono fatti interventi migliorativi patrocinati dal duca Giosia Acquaviva.

 

In seguito si registrano altre trasformazioni, alcune delle quali, nel Novecento, possono essere documenta­te con testimonianze fotografiche del tempo. Nella foto riportata a fondo pagina si notano dei particolari interessanti:

 

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Via Crucis

Fino al 1990 era una stradina comunale a fondo breccioso, che ad ogni piccola pioggia diventava un canale di raccolta di acqua piovana.

Con il recupero e la valorizzazione di tutto il complesso e delle adiacenze, quella stradi­na di circa 450 metri, che da Via Montello sale al Santuario, è stata allargata, pavimentata e ornata di verde.

È stata inoltre impre­ziosita da una monumentale Via Crucis.

La generosità di devoti, che hanno voluto lasciare un segno della loro pietà al Santuario e alla città di Giulianova, ha consentito di realizzare un’opera d’arte, oggetto di ammirazione e sorpresa per i numerosi visitatori e pellegrini che salgono da Giulianova Lido o vi scendono passando per il Santuario.

 

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Arte nel santuario

Un piccolo ma pregiato crocifisso ligneo, molto curato nei particolari; restaurato recentemente, è collocato nel presbiterio per le celebrazioni liturgiche, un bell’organo della Ditta Mascioni, restaurato nel 2001 e reso più ri­spondente alla volumetria della chiesa

Opere d’arte antiche

L’opera pittorica a fresco, che avviva le pareti del san­tuario, si deve a pittori locali: Alfonso Tentarelli di Giulianova e Raffaele Sardella di Teramo.  Essi hanno lavorato, negli anni Cinquanta del secolo scorso, riprendendo tematiche di grandi autori che si possono raccogliere in cicli pittorici.

Irradiazioni del Santuario

I frati cappuccini hanno messo a disposizione parte del loro conven­to per il “Museo d’arte dello Splendore” (MAS), han­no trasferito la loro biblioteca, con ricca collezione di abruzzesistica e nel clima spirituale del santuario è nata e cresce rigogliosa una fra­ternità di Gioventù Francescana

Ciclo Evangelisti e dottori mariani

Già dal IV secolo, l’arte cristiana è solita rappresentare gli autori che hanno messo per iscritto il Vangelo, ossia la “buona notizia” della vita, morte e risurrezione di Gesù.

Ciclo della vita di Maria

E’ difficile accedere alla vita della Madonna per via di conoscenza storica, perché i testi evangelici sono molto sobri e quasi silenziosi nei confronti della Vergine. Sin dai primi secoli, però, la pietà popolare ha cercato di riempire di significato questi silenzi …

Ciclo dello Splendore

Il dipinto è una libera interpretazione di quanto racconta il monaco Pietro Capullo nella sua Cronica. “Un venerabil padre … , uomo esemplare e di regolare osservanza, devotissimo di questa gran Madre di Dio ogni notte all’ora appunto che nei principali …

DECORAZIONI PITTORICHE

Negli anni 1950-60 l’interno del santuario è stato ampiamente affrescato e decorato da artisti locali. Il disegno della vivace decorazione – una sorta di intelaiatura pittorica – si deve alla capacità ideativa del maestro p. Giovanni Lerario, francescano conventuale abruzzese (1913 – 1973).
Un ampio fregio corre a tre livelli sulle pareti, sezionando e animando le superfici della navata, del transetto, del presbiterio, del coro. Nella fascia inferiore sono iscritte frasi latine dalla Liturgia: Splendor est lucis æternæ et speculum sine macula – O divi amoris victima, quino cruenta vulnere – lesu, tibi sit gloria, qui corde fundis gratiam.

Altro fregio geometrico evidenzia il filo degli angoli, sot­tolinea il profilo degli archi e delle strombature, incornicia gli affreschi; particolari disegni e colori decorano con mi­surata eleganza gli intradossi degli archi del presbiterio.

Arte nel Santuario

• Un piccolo ma pregiato crocifisso ligneo, molto curato nei particolari; restaurato recentemente, è collocato nel presbiterio per le celebrazioni liturgiche.
• Un bell’organo della Ditta Mascioni, restaurato nel 2001 e reso più ri­spondente alla volumetria della chiesa con 1. 700 canne e due consolle: l’originaria in cantoria, l’altra a tre tastiere in chiesa.
• Nei due altari laterali devote statue del Sacro Cuore di Gesù e di San Francesco.
• Come si conviene a un luogo francescano, le immagini di San Francesco (altare laterale), di Santa Elisabetta d’Ungheria terziaria, e di San Pio da Pietrelcina – in artistica produzione lignea di K. Perathoner (Bolzano) – vogliono richiamare l’amore di Dio e del prossimo.
• Una piccola statua di Santa Scolastica nella cappella attigua al presbiterio con mosaici ricorda la secolare presenza dei Celestini nel santuario.

Galleria fotografica

L’interno del Santuario

La statua originale della Madonna dello Splendore

È una scultura lignea policroma (cm 92×85/65) for­se venuta dall’oriente, opera di autore ignoto, databile tra fine XIV e inizio XV secolo.

 

La piccola statua del veggente Bertolino con il tronco dell’albero è opera realizzata dalla scuola d’arte di Ortisei negli anni cin­quanta del Novecento.

 

La statua, custodita nell’edicola sovrastante l’alta­re maggiore, è stata finemente restaurata nel 1987-98

Il Portico del Rosario

Il nostro Santuario è già posto in un luogo splendido, come evoca il nome stesso: dello Splendore. Proprio per offrire ai fedeli un ambiente pro­pizio alla pietà e alla riflessione, i frati cappuccini non hanno mai cessato di abbellire il san­tuario per renderlo sempre più accogliente.
Da qui l’iniziativa di intervenire sull’area an­tistante la chiesa con il prolungamento di un portico che sarà impreziosito da 20 artistici mosaici , i cui disegni sono riprodotti nelle pa­gine seguenti.

 

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